Le Tecniche di miscelazione e Garnish
Shake and strain: si shakerano gli ingredienti e poi si versano con un filter in modo che ghiaccio ed eventuali residui solidi non finiscano nel bicchiere.
Shake and pour: si shackerano gli ingredienti e poi si versano nel bicchiere senza essere filtrati.
Stir and pour: si utilizza un bicchiere da miscelazione, o mixing glass, dove vengono messi gli ingredienti prima mescolati (stir) e poi versati direttamente nel bicchiere senza filtrare (pour), quindi se è presente del ghiaccio, anch’esso finirà nel bicchiere.
Stir and strain: idem come sopra, ma gli ingredienti vanno filtrati con l’utilizzo dello strainer quando vengono versati nel bicchiere.
Build: cocktail realizzato direttamente nel bicchiere in cui verrà servito. Il Negroni ne è un esempio.
Throwing: operazione molto “cool” da vedere e che viene utilizzata anche più volte di quante ne occorrano; consiste nel versare il liquido da un bicchiere ad un altro mantenendo una certa distanza ossigenando così il drink in maniera da abbattere leggermente il gusto della parte alcolica.
Dry Shake: shakerare senza ghiaccio.
Garnish: è la decorazione del cocktail. Questa però non è solo ornamentale, ma importantissima per il risultato ultimo e la degustazione del cocktail.
Peel / Twist: scorza di agrume usata da guarnizione dove nel primo caso viene tagliata e messa direttamente nel bicchiere, nel secondo si arrotola sopra il bicchiere per liberarne gli oli essenziali al momento dell’inserimento.
Crusta: Orlatura di zucchero o sale che viene fatta attorno al bordo del bicchiere. Un buon Margarita viene preparato proprio così.
Top: aggiunta di un soft drink ossia di una bevanda analcolica per colmare il bicchiere
Frost: bicchiere ghiacciato come bicchiere di servizio
Float: cocktail bellissimi da vedere poiché stratificati e solitamente molto colorati. #foodblogger #drinkblogger #cocktailbar #garnish
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