https://amzn.to/3ivwyB7 Shakerscècher – scéicher SIGNIFICATO Recipiente nel quale, scuotendoli, si mescolano i vari ingredienti di un cocktailETIMOLOGIA voce inglese, letteralmente 'sbattitore'; derivato di to shake, 'sbattere, scuotere' Se vuoi acquistare clicca il link sopra di Amazon.

 Forse nell’immaginario comune  questo strumento viene associato ad abitudini e stili di vita molto moderni, ma in realtà esiste almeno dal Diciottesimo secolo, e l’accezione del termine per indicarlo si attesta in inglese nella seconda metà dell'Ottocento. Gli usi e le mode circolavano già a velocità sostenuta all’epoca, tant’è che in italiano il prestito entra tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.

Un po’ tutti ne conosciamo la funzione, che è quella di miscelare due o più ingredienti, in genere assieme al ghiaccio, per ottenere il cocktail perfetto. Da qui uno dei due corrispettivi italiani più riusciti, ovvero miscelatore, che però si focalizza più sull’unione dei diversi componenti che sul movimento impresso per ottenere la miscela finale. Qui individuiamo una differenza rilevante rispetto alla parola inglese, che invece viene dal verbo shake, ovvero scuotere, sbattere, che ci dà un suggerimento netto sulla forza e la tecnica necessarie per raggiungere il risultato finale. E dal momento che il ghiaccio è parte fondamentale di tutto il processo, non ultimo a livello uditivo, può anche darsi che non ci sia bisogno di combinare chissà quante parti, ma semplicemente possiamo agitare energicamente caffè e cubetti e goderci la nostra bevanda preferita anche nelle torride giornate d’estate con un ottimo caffè shakerato.

Più affine sarebbe quindi probabilmente stato un altro corrispettivo proposto ai tempi in cui lo shaker cominciava ad affacciarsi all’interno dei nostri confini linguistici, ovvero sbattighiaccio. Ma brevità ed esotismo hanno avuto la meglio ed oggi è senz’altro più diffuso l’anglicismo, che ha anche fatto presto a riprodursi nella forma verbale shakerare e, di conseguenza, in quella aggettivale shakerato, e che sta anche conquistando terreno in campo figurato quando si tratta di unire tante caratteristiche per farne un tutt’uno (il gruppo musicale nascente può, ad esempio, shakerare canzone popolare e sonorità elettroniche per sperimentare e creare un nuovo, personalissimo stile).

D’altra parte, anche per indicare il contenuto dello shaker non c’è stato verso di scalzare l’inglesismo cocktail. Ma questo è materiale per un altro appuntamento!

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I CAPUNET di verza TRADIZIONE PIEMONTESE I capunet sono uno dei piatti tipici piemontesi della stagione invernale. Sono foglie di verza bollite e ripiene di una farcia composta da 2 tipi di carni, maiale e vitello con aggiunta di uova, formaggio, salame cotto e prosciutto. Ricetta per 12 capunet 300 grammi di carne di vitello250 grammi di carne di maiale ( lonza)50 gr di prosciutto50 gr di salame cotto piemontese100 gr di raschera stagionato e grattugiato 1 cipolla 25 gr Olio evo e una nocciola di burro2 uova bolliteSale e pepe q.b.Spago/filo per cucinare per la legatura Preparazione In una pentola far bollire l acqua con 1 cucchiaio di sale appena inizia a bollire versate le 12 foglie di verza precedentemente sfogliate e farle cucinare per circa 4/5 minuti.Tiratele fuori con 1 colino e asciugatele bene.Dopo di che in una padella versate i 25 gr di olio extravergine d oliva e e versate la cipolla a cubetti, la carne di maiale e di vitello e fate rosolare bene a fuoco lento per circa 25 minuti mentre gli ultimi 5 unite mezzo bicchiere di vino bianco e alzate la fiamma per farlo sfumare.Tritate finemente con un coltello aggiungendo insieme alle carni sia il raschera grattuggiato che il prosciutto e il salame cotto piemontese due uova bollite e la farcia è pronta.Versate dentro ogni singola foglia di verza la farcia e chiudeteli aiutandovi con un filo da cucina o spago.Cucinateli o in padella a fiamma bassa con un filo di olio e burro oppure metteteli in una teglia e cuoceteli in forno per 25 minuti a 180 gradi.Buon appetito !

La salsa verde è un condimento delizioso che può essere utilizzato su una varietà di piatti. Ecco una ricetta di base per preparare la salsa verde:Ingredienti:- 1 tazza di prezzemolo fresco- 2 cucchiai di capperi- 2 filetti di acciughe sott'olio- 1 spicchio d'aglio- 2 cucchiai di senape di Dijon- 2 cucchiai di aceto di vino bianco- 1/2 tazza di olio d'oliva extra vergine- Sale e pepe nero q.b.Istruzioni:1. Inizia lavando e asciugando il prezzemolo fresco. Rimuovi i gambi più spessi e tieni solo le foglie.2. Metti il prezzemolo, i capperi, i filetti di acciughe e lo spicchio d'aglio in un robot da cucina o un frullatore.3. Aggiungi la senape di Dijon e l'aceto di vino bianco.4. Frulla gli ingredienti fino a ottenere una consistenza omogenea.5. Lentamente, mentre il frullatore è in funzione, aggiungi l'olio d'oliva extra vergine a filo fino a quando la salsa diventa cremosa. Continua a frullare per un paio di minuti per garantire che tutti gli ingredienti siano ben miscelati.6. Assaggia la salsa verde e aggiungi sale e pepe nero a piacere.7. Trasferisci la salsa in un contenitore ermetico e conservala in frigorifero. La salsa verde può essere conservata per diversi giorni e sviluppa ancora più sapore col tempo.Ora hai una deliziosa salsa verde pronta per essere utilizzata su carni, pesce, verdure grigliate o qualsiasi piatto tu preferisca! Variante : Salsa verde100g di prezzemolo lavato e asciugato 6 filetti di acciughe metà spicchio d'aglio 1 cucchiaio di capperi 2 tuorli d'uovo sodo 8 olive verdi snocciolate 10 cucchiai di olio extravergine 1 cucchiaio di aceto mollica di un panino un pizzico di sale.questo bel colore e perché è stata interamente fatta col coltello sì il prezzemolo rimane del suo colore. Un ricordo di oggi.

LA VERA STORIA DEL CROISSANT A FORMA DI CUBOSBARCATO IN PIEMONTE E PRODOTTO IN ALCUNE PASTICCERIE E CAFFE' STORICI E NON. Chef Flavio Milton D'Ambrosio Un croissant a forma di cubo, battezzato crube è la nuova frontiere della pasticceria internazionale, pronto a sfidare sia il classico ed immortale cornetto, sia la tendenza virale, che diversi anni fa aveva completamente conquistato New York, del #cronut, un ibrido tra la ciambella e il croissant, creato da Dominique Ansel.Ma torniamo al crube dandone il merito al pasticcere svedese Bedros Kabranian, a capo della pasticceria Magnus Johanssons Bageri och Konditori di Stoccolma. Apparentemente è stato proprio Instagram ad ispirare Kabranian, mostrandogli vari dessert a forma di cubo che spesso apparivano nei profili dei colleghi (si pensi ad esempio al Cubo di Rubik di Cédric Grolet, protagonista assoluto dei social network).La particolare forma è dovuta ad uno stampo che Kabranian ha importato dalla Cina e che ha determinato il processo creativo: il segreto per raggiungere la forma cubica e la regolazione della lievitazione dell’impasto del croissant in modo tale che si adatti perfettamente alla forma dello stampo.Tuttavia le cose apparentemente banali non sono affatto facili da ottenere perché oltre al tipo di impasto giusto, normalmente la sfoglia del croissant nel forno raddoppia o addirittura triplica, ma nel caso del cronut, contenuto in uno stampo sigillato, la sfoglia cresce molto meno e perde burro durante la cottura. Dopo diversi tentativi Kabranian ha finalmente scoperto che riempire lo stampo all’85% era la misura ideale per cuocere questi croissant, ottenendo un risultato che alla vista ricorda un cubetto di legno.