II MARGARITA 1948, Acapulco Margaret Sames e suo marito Bill, originari di Dallas, Texas, sono una coppia mondana con sede in Messico.Lui è un ricco uomo d'affari.Lei, un'housewife conosciuta ericonosciuta come una buona vivente piena di delicatezza e raffinatezza.Entrambi epicuriani non perdono mai l'opportunità di organizzare ricevimenti o cibo e regina e l'alcol scorre a galla.È allora che in questo annoparticolarmente caldo si succedono le serate indiavolate, ma il prossimo evento è estremamente importante.Un cocktail che riunirà alcuni deipartner più ricchi del marito.Margaret vuole offrire loro un drink locale e dissetante.E per questo il Messico è pieno dimeraviglie.Decide allora di preparare una miscela così speciale che questi ospiti lo ricorderanno a lungo...Grande amante della tequila e deltriplo secco, decise di farne la base della sua futura ricetta. E... Lei ne ha provate tante! Ma le prime prove non sono stateconclusive, troppo acide, troppozuccherate.A forza di perseveranza e grazie alla sua fine palato, finisce per trovare la combinazione vincente, con l'aggiunta di succo di lime che permetteva di bilanciare l'alcol: una parte acida, unaparte zuccherata, una parte amara.La ricetta è stata un successo senza precedenti, così tanto che ora si veniva da Margaret e Bill per rilassarsi da questa bevanda deliziosa. Il Margaritas drinks.Questo cocktail è come la suacreatrice: equilibrata, delicato ma con carattere.Era nato un cocktail.PS: Oggi esiste una giornata nazionale del Margarita negli Stati Uniti, 22 febbraioLa ricetta originale: 6 cl di Tequila El Jimador 3 cl di Cointreau 3 cl di succo di lime spremuto In Shaker Tequila, Cointreau e succo di lime con ghiaccio, passare (usare uno strainer), e servire senza ghiaccio in un bicchiere sombrero e bordato di sale fine. Decorazione: se si vuole uno spicchio di lime.

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Pizza al tegaminoLa pizza al tegamino (o al padellino) è una specialità culinaria tipica della città di Torino. Questo tipo di pizza si contraddistingue per la doppia lievitazione dell'impasto e per la cottura al forno all'interno d'una piccola padella o d'un piccolo tegame (ossia una bassa teglia circolare in alluminio oppure in ferro e priva di manici) reso antiaderente mediante un velo d'olio d'oliva.Nonostante alcuni dibattiti in merito al nome più corretto per designare questa pietanza, i qualificativi al tegamino o al padellino sono parimenti impiegati sia nelle insegne e nei menù delle pizzerie torinesi, sia nel linguaggio comune.StoriaLe origini della pizza al tegamino sono incerte e non ne è noto l'inventore. Una tradizione la vuole figlia d'un pizzaiolo torinese desideroso d'accelerare i tempi di produzione; secondo un'altra tradizione, invece, sarebbe stata inventata in città da ristoratori toscani, ipotesi suggerita sia dal fatto che le principali pizzerie storiche torinesi erano gestite da famiglie toscane, sia dalla consolidata abitudine - tuttora in voga - di far precedere la pizza al tegamino da una porzione di farinata di ceci, preparazione tipica della cucina toscana, ma in verità anche ligure e basso-piemontese. È comunque opinione concorde che la pizza al tegamino sia nata dal tentativo di velocizzare la produzione della pizza per servire più rapidamente i clienti: l'impasto viene infatti steso nei tegamini e parzialmente condito molto prima della cottura; le fasi di completamento del preparato e del passaggio in forno risultano quindi particolarmente veloci.(Fonte: Wikipedia)

TapulònIl tapulòn o tapulone è uno spezzatino finemente sminuzzato, tradizionalmente a base di carne di asino, piatto tipico di Borgomanero.Il nome della ricetta deriva da una variante locale del verbo piemontese ciapulè che significa tritare, affettare finemente, tagliuzzare.Secondo una leggenda, la ricetta sarebbe stata creata da tredici pellegrini affamati che, di ritorno da una visita al santuario di San Giulio d'Orta, si fermarono nel luogo ove oggi sorge Borgomanero. Avendo ormai esaurito le provviste alimentari, essi cucinarono un asinello che era al loro seguito. Per attenuare la durezza delle carni dell'animale, queste furono spezzettate finemente e cotte a lungo nel vino. La pietanza piacque così tanto alla compagnia da convincerla a stabilirsi definitivamente nel luogo del pasto, dove fu fondato un villaggio che costituì il nucleo dell'odierna Borgomanero.Storicamente il piatto è legato all'utilizzo dell'asino come mezzo di trasporto, il quale, a fine carriera, nonostante la durezza delle carni, poteva ancora rappresentare una preziosa fonte di cibo per i propri padroni.(Fonte: Wikipedia)

FORMAGGIO SOTT’OLIO INGREDIENTI peperoncino fresco (facoltativo)350 gr di formaggio magroOrigano un cucchiaioCoriandolo un cucchiaino Rosmarino fresco 125 gr di Pomodori secchi bacche di pepe rosapepe macinato olio d'oliva PROCEDIMENTO Tagliare il formaggio in piccoli cubetti, per questa ricetta ho usato il quartirolo ma spessissimo uso il primo sale o la feta. Condire con il pepe macinato, l'origano il coriandolo i pomodori secchi ed una manciata di bacche di pepe rosa. Irrorare con abbondante olio extra vergine di oliva.Disporre il formaggio, peperoncini, rosmarino e pomodori secchi in un vaso da 750ml sterilizzato.Coprire con l'olio e rabboccare con olio d'oliva extra se necessario.Sigillare e conservare in frigorifero per 1 settimana prima (si conserva per 6-8 settimane in frigorifero). Servire a temperatura ambiente.