#MundoBartenders BELLINI🍑Tomar el Bellini en Venecia, lugar donde se documente su origen, seguramente no le disgustará a nadie. Este es un cóctel de Prosecco y néctar de durazno que combina perfectamente bien con un atardecer en esta ciudad.Pertenece a la categoría de espumosos, generalmente se elabora con prosecco y pulpa de durazno fresco. Es internacionalmente uno de los cócteles más famosos de Italia. Fue inventado en 1948 por Giuseppe Cipriani, barman del Harry’s Bar en Venecia, quien nombró el cóctel con el apellido del pintor veneciano Giovanni Bellini por el color rosa de la pintura el Giambellino.La bebida se convirtió en una especialidad de la casa en el Harry’s Bar en Venecia, uno de los lugares favoritos por Ernest Hemingway, Gianni Agnelli, Sinclair Lewis y Orson Welles. Más tarde también se hizo muy popular en el Harry’s Bar en Nueva York después de que un empresario francés estableciera una ruta comercial para transportar pulpa de duraznos entre los dos lugares, el cóctel se convirtió en un clásico ahora extendido en todos los bares del mundo.«El jugo de durazno fresco, al que puedes agregar un poco de azúcar, es la clave del sabor y siempre debemos poner el jugo en la copa y agrear el Prosecco», dice Claudio Ponzio, del Harry’s Bar.Aficionados de todo el mundo peregrinan hasta la cuna del Bellini para probar la receta original. Los duraznos blancos se consiguen en temporada en Italia a partir de mayo hasta septiembre, por lo que en Venecia esos bares son muy visitados en busca de esa preparación, que habitualmente se realiza machacando esta fruta con los nudillos de las manos.EL PROCESO DE ELABORACION DEL BELLINI La receta original requiere el uso de pulpa y jugo de durazno blanco de Verona, triturado y sin mezclar, mezclado lentamente con prosecco para no causar una pérdida excesiva de gas, todo servido en una copa flauta.Durante un período del año en Italia, es bastante tradicional macerar melocotones frescos con vino, y el Bellini se basa en esta tradición, que combina vino prosecco con puré de melocotones blancos.VARIACIONESEl vino Prosecco se puede cambiar por Cava o Champán.Tradicionalmente, se le añadía unas gotas de zumo de arándanos o cerezas que le otorgaban un color más rosado.Si se le quiere dar un toque más ácido se le puede añadir unas gotas de limón.ACERCA DEL CREADORGiuseppe Cipriani fue el creador de esta bebida en el Harry’s Bar de Venecia en 1945, catorce años después de abrir este pequeño local en el borde del Gran Canal, no lejos de la Plaza de San Marcos. Cipriani dedico su cóctel al pintor veneciano del siglo XV, Giovanni Bellini, debido a la tonalidad rosada de la bebida y la afición del pintor por usar rosas en sus lienzos.

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Pizza al tegaminoLa pizza al tegamino (o al padellino) è una specialità culinaria tipica della città di Torino. Questo tipo di pizza si contraddistingue per la doppia lievitazione dell'impasto e per la cottura al forno all'interno d'una piccola padella o d'un piccolo tegame (ossia una bassa teglia circolare in alluminio oppure in ferro e priva di manici) reso antiaderente mediante un velo d'olio d'oliva.Nonostante alcuni dibattiti in merito al nome più corretto per designare questa pietanza, i qualificativi al tegamino o al padellino sono parimenti impiegati sia nelle insegne e nei menù delle pizzerie torinesi, sia nel linguaggio comune.StoriaLe origini della pizza al tegamino sono incerte e non ne è noto l'inventore. Una tradizione la vuole figlia d'un pizzaiolo torinese desideroso d'accelerare i tempi di produzione; secondo un'altra tradizione, invece, sarebbe stata inventata in città da ristoratori toscani, ipotesi suggerita sia dal fatto che le principali pizzerie storiche torinesi erano gestite da famiglie toscane, sia dalla consolidata abitudine - tuttora in voga - di far precedere la pizza al tegamino da una porzione di farinata di ceci, preparazione tipica della cucina toscana, ma in verità anche ligure e basso-piemontese. È comunque opinione concorde che la pizza al tegamino sia nata dal tentativo di velocizzare la produzione della pizza per servire più rapidamente i clienti: l'impasto viene infatti steso nei tegamini e parzialmente condito molto prima della cottura; le fasi di completamento del preparato e del passaggio in forno risultano quindi particolarmente veloci.(Fonte: Wikipedia)

TapulònIl tapulòn o tapulone è uno spezzatino finemente sminuzzato, tradizionalmente a base di carne di asino, piatto tipico di Borgomanero.Il nome della ricetta deriva da una variante locale del verbo piemontese ciapulè che significa tritare, affettare finemente, tagliuzzare.Secondo una leggenda, la ricetta sarebbe stata creata da tredici pellegrini affamati che, di ritorno da una visita al santuario di San Giulio d'Orta, si fermarono nel luogo ove oggi sorge Borgomanero. Avendo ormai esaurito le provviste alimentari, essi cucinarono un asinello che era al loro seguito. Per attenuare la durezza delle carni dell'animale, queste furono spezzettate finemente e cotte a lungo nel vino. La pietanza piacque così tanto alla compagnia da convincerla a stabilirsi definitivamente nel luogo del pasto, dove fu fondato un villaggio che costituì il nucleo dell'odierna Borgomanero.Storicamente il piatto è legato all'utilizzo dell'asino come mezzo di trasporto, il quale, a fine carriera, nonostante la durezza delle carni, poteva ancora rappresentare una preziosa fonte di cibo per i propri padroni.(Fonte: Wikipedia)

TONNO DI CONIGLIO PIEMONTESE La tradizione vuole che il tonno di coniglio si prepara in primavera in particolare nel periodo pasquale e, trattandosi di una conserva, è perfetta per i primi pic-nic all’aria aperta. Le caratteristiche della carne di coniglio essendo priva di grassi fa bene in quanto ricca di proteine.Servitelo come antipasto freddo con crostini di pane rustico, o utilizzatelo per farcire panini integrali.Ingredienti per 6 persone 1 coniglio1 cipolla1 carota1 gambo di sedano1 rametto di rosmarino 2 foglie di alloro1 bicchiere di vino bianco12 spicchi di aglioOlio extravergine d oliva q.b Preparazione Fate bollire abbondante acqua con 1 bicchiere di vino bianco, rosmarino, alloro, carota, cipolla e sedano. Salate e unite il coniglio. Cuocete per circa 2 ore.Togliete la pentola dal fuoco e fate raffreddare il coniglio nel brodo. Spolpate il coniglio e ricavate striscioline di carne non troppo piccole.Nei barattoli mettete alcuni pezzi di aglio e foglie di salvia, versate poco olio e fate un primo strato con gli straccetti ben disposti. Dopo di che formate degli strati fino a riempire i vasetti. L’olio deve coprire il coniglio, lasciate insaporire per almeno un paio di giorni.