#Negroni While the drink's origins are unknown, the most widely reported account is that it was first mixed in Florence, Italy, in 1919, at Caffè Casoni (then called Caffè Giacosa), on Via de' Tornabuoni.(The Caffè no longer exists; the site is now occupied by a Giorgio Armani boutique.) Pascal Olivier Count de Negroni concocted it by asking the bartender, Fosco Scarselli, to strengthen his favorite cocktail, the Americano, by adding gin rather than the normal soda water. The bartender also added an orange garnish rather than the typical lemon garnish of the Americano to signify that it was a different drink.After the success of the cocktail, the Negroni family founded Negroni Distillerie in Treviso, Italy, and produced a ready-made version of the drink, sold as Antico Negroni 1919.One of the earliest reports of the drink came from Orson Welles in correspondence with the Coshocton Tribune while working in Rome on Cagliostro in 1947, where he described a new drink called the Negroni, "The bitters are excellent for your liver, the gin is bad for you. They balance each other." I wanted to describe the three original ingredients for sensors. CAMPARI is an alcoholic liqueur obtained from the infusion of bitter herbs, aromatic plants and fruit in alcohol and water. Many have tried to guess the number of ingredients: some say they are 20 or 60, and still others believe that the ingredients are 80. To date, alcohol and water are the only known ingredients of this special and secret recipe. The vibrant red color, intense aroma and distinctive bitter taste make it extremely versatile, and the base of some of the most famous cocktails in the world. The original MARTINI ® and our first love. When Luigi Rossi mixed local aromatic herbs to create this scarlet-colored vermouth, he created an indisputable icon. while still today the recipe remains a closely guarded secret, the intensely herbaceous character of this sweet vermouth is the result of the fusion of carefully chosen wines with a complex selection of Italian herbs. On the nose Bombay Sapphire releases clear notes of juniper, combined with floral and vegetable scents. On the palate it is round and enveloping, very persistent. The aroma of juniper and citrus is present as much as that of pepper and spices, balanced by delicate sweet notes, while remaining dry and very suitable for mixing.

Commenti

Post popolari in questo blog

Pizza al tegaminoLa pizza al tegamino (o al padellino) è una specialità culinaria tipica della città di Torino. Questo tipo di pizza si contraddistingue per la doppia lievitazione dell'impasto e per la cottura al forno all'interno d'una piccola padella o d'un piccolo tegame (ossia una bassa teglia circolare in alluminio oppure in ferro e priva di manici) reso antiaderente mediante un velo d'olio d'oliva.Nonostante alcuni dibattiti in merito al nome più corretto per designare questa pietanza, i qualificativi al tegamino o al padellino sono parimenti impiegati sia nelle insegne e nei menù delle pizzerie torinesi, sia nel linguaggio comune.StoriaLe origini della pizza al tegamino sono incerte e non ne è noto l'inventore. Una tradizione la vuole figlia d'un pizzaiolo torinese desideroso d'accelerare i tempi di produzione; secondo un'altra tradizione, invece, sarebbe stata inventata in città da ristoratori toscani, ipotesi suggerita sia dal fatto che le principali pizzerie storiche torinesi erano gestite da famiglie toscane, sia dalla consolidata abitudine - tuttora in voga - di far precedere la pizza al tegamino da una porzione di farinata di ceci, preparazione tipica della cucina toscana, ma in verità anche ligure e basso-piemontese. È comunque opinione concorde che la pizza al tegamino sia nata dal tentativo di velocizzare la produzione della pizza per servire più rapidamente i clienti: l'impasto viene infatti steso nei tegamini e parzialmente condito molto prima della cottura; le fasi di completamento del preparato e del passaggio in forno risultano quindi particolarmente veloci.(Fonte: Wikipedia)

TapulònIl tapulòn o tapulone è uno spezzatino finemente sminuzzato, tradizionalmente a base di carne di asino, piatto tipico di Borgomanero.Il nome della ricetta deriva da una variante locale del verbo piemontese ciapulè che significa tritare, affettare finemente, tagliuzzare.Secondo una leggenda, la ricetta sarebbe stata creata da tredici pellegrini affamati che, di ritorno da una visita al santuario di San Giulio d'Orta, si fermarono nel luogo ove oggi sorge Borgomanero. Avendo ormai esaurito le provviste alimentari, essi cucinarono un asinello che era al loro seguito. Per attenuare la durezza delle carni dell'animale, queste furono spezzettate finemente e cotte a lungo nel vino. La pietanza piacque così tanto alla compagnia da convincerla a stabilirsi definitivamente nel luogo del pasto, dove fu fondato un villaggio che costituì il nucleo dell'odierna Borgomanero.Storicamente il piatto è legato all'utilizzo dell'asino come mezzo di trasporto, il quale, a fine carriera, nonostante la durezza delle carni, poteva ancora rappresentare una preziosa fonte di cibo per i propri padroni.(Fonte: Wikipedia)

TONNO DI CONIGLIO PIEMONTESE La tradizione vuole che il tonno di coniglio si prepara in primavera in particolare nel periodo pasquale e, trattandosi di una conserva, è perfetta per i primi pic-nic all’aria aperta. Le caratteristiche della carne di coniglio essendo priva di grassi fa bene in quanto ricca di proteine.Servitelo come antipasto freddo con crostini di pane rustico, o utilizzatelo per farcire panini integrali.Ingredienti per 6 persone 1 coniglio1 cipolla1 carota1 gambo di sedano1 rametto di rosmarino 2 foglie di alloro1 bicchiere di vino bianco12 spicchi di aglioOlio extravergine d oliva q.b Preparazione Fate bollire abbondante acqua con 1 bicchiere di vino bianco, rosmarino, alloro, carota, cipolla e sedano. Salate e unite il coniglio. Cuocete per circa 2 ore.Togliete la pentola dal fuoco e fate raffreddare il coniglio nel brodo. Spolpate il coniglio e ricavate striscioline di carne non troppo piccole.Nei barattoli mettete alcuni pezzi di aglio e foglie di salvia, versate poco olio e fate un primo strato con gli straccetti ben disposti. Dopo di che formate degli strati fino a riempire i vasetti. L’olio deve coprire il coniglio, lasciate insaporire per almeno un paio di giorni.