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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

PanissaLa lettura di questo articolo può nuocere gravemente a coloro che soffrono di delirio di onnipotenza, delirium tremens, delirio megalomanico, delirio persecutorio e tutte le altre forme di delirio non ancora diagnosticate ma comunque evidenti. Astenersi dal commentare per evitare il ricovero nelle apposite strutture. Grazie.La paniscia (in novarese) è un tipo di risotto diffuso tra Piemonte e Lombardia con alcune varianti regionali.È diffuso soprattutto nel Novarese con il nome di paniscia e nel Lodigiano ed alta Lomellina, dove è conosciuta come paniscia; nonché nell'appenninica alta val Curone (paesi di Bruggi, Salogni, Caldirola, Forotondo ecc...), dove è stata importata dai lavoratori stagionali nelle risaie vercellesi ed è celebrata da una sagra a Lunassi ad inizio settembre.Si ipotizza che il nome derivi da panìgo, una varietà povera di miglio, con il quale veniva cucinato questo piatto, prima della diffusione del riso.Gli ingredienti della panissa vercellese sono: riso della varietà Arborio, Baldo, Sant'andrea o Maratelli, fagioli della qualità tipica coltivata a Saluggia o a Villata, cipolla, vino rosso Barbera, lardo, salam d'la duja, sale.Gli ingredienti della paniscia novarese sono: riso della varietà Arborio, Carnaroli o Roma, fagioli borlotti, cavolo verza, carota, sedano, cipolla, vino rosso (possibilmente delle Colline Novaresi), lardo (non il burro), cotica di maiale, salam d'la duja, sale e pepe. In ogni casa, naturalmente, la ricetta viene personalizzata e spesso la lista degli ingredienti è ridotta anche se sicuramente non possono mancare i fagioli, la cipolla, il vino e il salame.Un piatto di panissa si può abbinare ad un vino rosso fermo di medio corpo come un barbera piemontese o un vino delle Colline Novaresi (ad esempio un Ghemme DOCG) o delle Coste della Sesia (come ad esempio un Gattinara DOCG).(Fonte: Wikipedia)

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Salada ‘d carn crua ATTENZIONE: la lettura delle specialità culinarie riportate da Me Piemont può alzare il livello del colesterolo Ldl e nuocere gravemente ai gottosi. Decliniamo ogni responsabilità in merito.Nella nostra cucina piemontese troviamo un piatto fatto con carne battuta al coltello (preparazione, quest'ultima, che ha il pregio di non "spremere" la carne, come avviene con la normale macinatura a macchina) e aglio a tocchetti, la cosiddetta carn crua ("carne cruda") o salada 'd carn crua ("insalata di carne cruda"), condita con olio d'oliva, sale, pepe e succo di limone. Spesso la carn crua è servita, in quantitativi modesti, insieme ad altri antipasti.

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Gran bollito misto alla piemonteseLa tradizionale ricetta del "Gran bollito misto alla piemontese", detta anche del "Bollito storico risorgimentale piemontese" perché particolarmente gradita a re Vittorio Emanuele II, comprende sette tagli principali di manzo, cotti insieme nella pentola più grande, sette "ammennicoli" (ovvero tagli di carne da cuocersi in pentole separate), sette bagnèt (salse), un "richiamo" (lonza di maiale) e quattro contorni (patate lesse, spinaci al burro, funghi trifolati e cipolle in agrodolce). Al termine è consigliata una tazza di brodo ben caldo.(Fonte: Wikipedia)Immagine tratta da “Le Ricette di Nosserio” di Iolanda Beccaris.

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