𝑷𝒆𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒕𝒕𝒆 𝒊𝒏 𝒗𝒊𝒏 𝒃𝒓û𝒍é, 𝒄𝒓𝒆𝒎𝒂 𝒂𝒍 𝒄𝒂𝒓𝒅𝒂𝒎𝒐𝒎𝒐 𝒆 𝒎𝒂𝒏𝒅𝒐𝒓𝒍𝒆Ingredienti:per due pere cotte2 pere non troppo mature1 bottiglia di vino rosso di buona qualità (ma senza spendere troppo!)1 stella di anice1 seme intero di cardamomo2 cm di stecca di cannella35 g di zucchero finoacqua q.b. a coprire le pere completamentePer la crema al cardamomo130 g di mascarpone90 ml di panna fresca1/2 cucchiaino di cardamomo in polvere40 g di zuccheroPREPARAZIONE:Per prima cosa laviamo e peliamo le pere con un pela patate, lasciando il picciolo attaccato per un semplice fattore estetico!Mettiamole in un pentolino non troppo grande. Più largo sarà infatti più dovremmo aumentare le dosi di vino. Se infatti si aggiunge troppa acqua per coprirle, perde di gusto!Versiamo all’interno il vino e utilizziamo dell’acqua per coprire completamente le pere. Aggiungiamo cardamomo, cannella e anice, lo zucchero e mettiamo sul fuoco a fiamma vivace.Nel frattempo ricaviamo un cerchio di carta forno dello stesso diametro della pentola. Lo useremo come coperchio, questo serve a non far uscire troppo vapore dalla preparazione e funziona molto meglio di un semplice coperchio.Una volta a bollore, abbassiamo la fiamma, copriamo con la carta forno e lasciamo SOBOLLIRE per un’oretta. Le pere vanno girate di tanto in tanto, così da assicurare un colore omogeneo.Le pere devono risultare morbide, ma maneggevoli. Per questo motivo consiglio di utilizzare delle pere non troppo mature.Trascorso il tempo di cottura, spegnere il fuoco, lasciare le pere all’interno del liquido e fare raffreddare, sempre girandole di tanto in tanto e sempre coperte dalla carta forno.Una volta fredde e ben colorate, scoliamole e teniamole da parte.Eliminiamo le spezie, rimettiamo il pentolino con il vin brulé sul fuoco, facciamo ridurre a fiamma bassa fino ad ottenere due terzi del liquido. Dovrà risultare sciropposo, tenendo presente però che raffreddandosi si addenserà comunque. Quando il liquido sarà ridotto di più della metà, fate una prova mettendo un cucchiaino nel liquido e lasciandolo poi a temperatura ambiente, per verificare quanto sia sciropposo.Mentre il vin brûlé si riduce, prepariamo la crema, uniamo in una boule tutti gli ingredienti ben freddi di frigo e con le fruste montiamo fino ad ottenere una crema corposa e densa.E’ il momento i servire!Adagiamo le pere cotte nei piatti, affianchiamole con un cucchiaio abbondante di crema al cardamomo, aggiungiamo lo sciroppo di vino speziato e decoriamo con delle lamelle di mandorle!Le nostre pere cotte in vin brûlé, crema al cardamomo e mandorle sono pronte per essere degustate a cucchiaiate, una golosità immensa!Ricetta presa dal web.

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Pizza al tegaminoLa pizza al tegamino (o al padellino) è una specialità culinaria tipica della città di Torino. Questo tipo di pizza si contraddistingue per la doppia lievitazione dell'impasto e per la cottura al forno all'interno d'una piccola padella o d'un piccolo tegame (ossia una bassa teglia circolare in alluminio oppure in ferro e priva di manici) reso antiaderente mediante un velo d'olio d'oliva.Nonostante alcuni dibattiti in merito al nome più corretto per designare questa pietanza, i qualificativi al tegamino o al padellino sono parimenti impiegati sia nelle insegne e nei menù delle pizzerie torinesi, sia nel linguaggio comune.StoriaLe origini della pizza al tegamino sono incerte e non ne è noto l'inventore. Una tradizione la vuole figlia d'un pizzaiolo torinese desideroso d'accelerare i tempi di produzione; secondo un'altra tradizione, invece, sarebbe stata inventata in città da ristoratori toscani, ipotesi suggerita sia dal fatto che le principali pizzerie storiche torinesi erano gestite da famiglie toscane, sia dalla consolidata abitudine - tuttora in voga - di far precedere la pizza al tegamino da una porzione di farinata di ceci, preparazione tipica della cucina toscana, ma in verità anche ligure e basso-piemontese. È comunque opinione concorde che la pizza al tegamino sia nata dal tentativo di velocizzare la produzione della pizza per servire più rapidamente i clienti: l'impasto viene infatti steso nei tegamini e parzialmente condito molto prima della cottura; le fasi di completamento del preparato e del passaggio in forno risultano quindi particolarmente veloci.(Fonte: Wikipedia)

TapulònIl tapulòn o tapulone è uno spezzatino finemente sminuzzato, tradizionalmente a base di carne di asino, piatto tipico di Borgomanero.Il nome della ricetta deriva da una variante locale del verbo piemontese ciapulè che significa tritare, affettare finemente, tagliuzzare.Secondo una leggenda, la ricetta sarebbe stata creata da tredici pellegrini affamati che, di ritorno da una visita al santuario di San Giulio d'Orta, si fermarono nel luogo ove oggi sorge Borgomanero. Avendo ormai esaurito le provviste alimentari, essi cucinarono un asinello che era al loro seguito. Per attenuare la durezza delle carni dell'animale, queste furono spezzettate finemente e cotte a lungo nel vino. La pietanza piacque così tanto alla compagnia da convincerla a stabilirsi definitivamente nel luogo del pasto, dove fu fondato un villaggio che costituì il nucleo dell'odierna Borgomanero.Storicamente il piatto è legato all'utilizzo dell'asino come mezzo di trasporto, il quale, a fine carriera, nonostante la durezza delle carni, poteva ancora rappresentare una preziosa fonte di cibo per i propri padroni.(Fonte: Wikipedia)

TONNO DI CONIGLIO PIEMONTESE La tradizione vuole che il tonno di coniglio si prepara in primavera in particolare nel periodo pasquale e, trattandosi di una conserva, è perfetta per i primi pic-nic all’aria aperta. Le caratteristiche della carne di coniglio essendo priva di grassi fa bene in quanto ricca di proteine.Servitelo come antipasto freddo con crostini di pane rustico, o utilizzatelo per farcire panini integrali.Ingredienti per 6 persone 1 coniglio1 cipolla1 carota1 gambo di sedano1 rametto di rosmarino 2 foglie di alloro1 bicchiere di vino bianco12 spicchi di aglioOlio extravergine d oliva q.b Preparazione Fate bollire abbondante acqua con 1 bicchiere di vino bianco, rosmarino, alloro, carota, cipolla e sedano. Salate e unite il coniglio. Cuocete per circa 2 ore.Togliete la pentola dal fuoco e fate raffreddare il coniglio nel brodo. Spolpate il coniglio e ricavate striscioline di carne non troppo piccole.Nei barattoli mettete alcuni pezzi di aglio e foglie di salvia, versate poco olio e fate un primo strato con gli straccetti ben disposti. Dopo di che formate degli strati fino a riempire i vasetti. L’olio deve coprire il coniglio, lasciate insaporire per almeno un paio di giorni.